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Supponendo un'altezza di 700-800 m, l'acqua alla base del crepaccio avrà avuto una pressione di 60-80 atmosfere. Alcuni autori suppongono che l'acqua, precipitata nei crepacci, sottoposta ad altissima pressione abbia raggiunto una velocità superiore ai 100 chilometri orari. Resta però da osservare che questo fenomeno erosivo è avvenuto in un circuito chiuso, cioè l'acqua non aveva una via d'uscita ma doveva rigurgitare di nuovo alla superficie. È quindi stato il suo movimento rotatorio ad avere questa altissima velocità?».
(Aldo Godenzi) |
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Il Cavagliasco con le sue spettacolari "sculture" glaciali
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