Le marmitte dei giganti
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Primi avvistamenti e primi tentativi di svuotamento delle marmitte
Nel 1994 un altro e più importante colpo di piccone viene vibrato da una ventina di apprendisti metallmeccanici e elettricisti del Deposito della Ferrovia retica a Poschiavo e Landquart, diretti da Mario Costa, Aldo Fanconi e Giovanni Lardelli. La prima marmitta viene completamente liberata e con il forestale di Poschiavo, Gianni Zanoli, si prepara il circuito che porta al punto panoramico sulla Valle di Poschiavo.

Nel giugno del 1995 esce uno studio della Scuola del turismo di Samedan, a firma di Pietro Beritelli, dal titolo «Le marmitte di Cavaglia: valutazione, potenziale, possibile sviluppo». Lo studio – che fa parte del complesso progetto «Organizzazione turistica Valposchiavo» – sottolinea in modo evidente l'impatto positivo che le marmitte liberate avrebbero sull'economia turistica: «Praticamente una mancanza totale di concorrenza» e «l'impossibilità di imitare artificialmente queste formazioni garantiscono inoltre un argomento di vendita a lungo termine per tutta la Valposchiavo».


Durante la bella stagione il Comitato del Giardino è costantemente impegnato a liberare le marmitte dall'acqua piovana


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