Le marmitte dei giganti
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Primi avvistamenti e primi tentativi di svuotamento delle marmitte
Sull'esempio delle più note marmitte dei giganti in Svizzera, quelle al coperto di Lucerna, risulta fin da subito evidente che l'iniziativa per un eventuale svuotamento di quelle poschiavine alle Moti da Cavagliola può avere principalmente un interesse turistico.

Scrive Alfonso Colombo, presidente dell'Ente turistico di Poschiavo dal 1966 al 1994: «Già intorno al 1975 l'Ente turistico aveva lanciato l'idea e iniziato vari lavori di ripristino. I costi però erano troppo elevati e l'appoggio scarso, di modo che l'azione ha dovuto essere sospesa». Colombo definisce le Moti da Cavagliola e dintorni il «monumento naturale di Cavaglia».

Tuttavia, l'idea base di liberare le marmitte per creare una nuova attrattiva turistica rimane viva e negli anni sono seguiti vari tentativi di ripresa. Attorno agli anni Novanta, gli esploratori poschiavini – sotto la guida di Plinio Tognina e su iniziativa di Alfonso Colombo – effettuano una prima azione di svuotamento della marmitta più vicina alla ferrovia.



Il duro lavoro di asportazione del materiale dalle Marmitte



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